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Intersections: il mondo raccontato dai giovanissimi fotografi del Clé

Intersections: il mondo raccontato dai giovanissimi fotografi del Clé

22/12/2017

Con la macchina fotografica sono riusciti a raccontare la loro visione delle cose aprendo uno squarcio sulla loro interiorità.
Hanno 7, 9 e 12 anni ma, nonostante la giovane età, sono riusciti a catturare attimi, luoghi e persone con la stessa profondità di un adulto.
Thomas, Giovanni e Costanza sono gli autori della mostra Intersections, esposizione che trova spazio all’interno della Galleria Imago di via Vittorio Veneto in occasione di Aspettando Arezzo&Fotografia.
E così, di fianco alle immagini inedite di Vivian Maier e agli scatti degli esperti soci dell’associazione aretina Imago, ecco che spuntano i lavori dei giovanissimi artisti che hanno seguito un percorso di avvicinamento alla fotografia sotto l’attenta supervisione di Lucia Caneschi ed Elena Cacioli dello Studio Clé – studio psicomotorio funzionale e pedagogico clinico di Subbiano.

“Partendo dall’interesse che suscita fra i più piccoli uno strumento tecnologico come la macchina fotografica - spiegano Elena e Lucia - abbiamo ideato un laboratorio fotografico per bambini della scuola elementare e media. Al progetto, che ha dato vita a questa mostra, hanno partecipato tre bambini con i quali abbiamo costruito esperienze volte ad agevolare lo sviluppo di abilità operative in campo fotografico attraverso uscite di gruppo nel territorio. Così i bambini hanno potuto fin da subito operare nel concreto, sentendosi liberi di scattare foto senza particolari regole spaziali da seguire né interferenze esterne. Con la macchina fotografica in mano hanno agito come fotografi, con le stesse capacità di rappresentare il mondo. In un tempo in cui i ragazzi tendono a comunicare attraverso l’uso di linguaggi presi a prestito dalla tecnologia, intendevamo far loro scoprire un modo nuovo e diverso di raccontare storie, comunicare emozioni, trasmettere messaggi, suscitare ricordi e renderli maggiormente consapevoli della realtà che li circonda, dei propri modi di essere, delle proprie abilità e potenzialità. Un percorso nato per consentire ad ognuno di loro di disporre di un mezzo espressivo nuovo, di un diverso vocabolario con cui descrivere, comunicare e rappresentare la realtà. Attraverso lo sviluppo di competenze e abilità operative come la gestione degli spazi e dei soggetti all’interno dell’inquadratura, la giusta impugnatura, lo scatto, l’uso dello zoom, i bambini hanno potuto sperimentare la coordinazione oculo-manuale, l’inseguimento visivo, lo spazio topologico, la dissociazione dei movimenti, la lateralizzazione, la motricità fine, fondamentali anche per l’apprendimento e il potenziamento delle abilità scolastiche. Queste esperienze hanno permesso di allenare i tempi di attenzione e di attesa, sperimentando per tentativi ed errori 'il dover star fermi' per consentire lo scatto, selezionare insieme il materiale, distinguendo tra foto mosse e nitide, favorendo così una relazione tra i partecipanti che utilizza come mediatore la macchina fotografica. La mostra contribuisce a rinforzare l’autostima e la funzione energetico-affettiva dei nostri piccoli fotografi attraverso la consapevolezza delle proprie capacità e potenzialità, lo sviluppo della creatività e la capacità di scelta”. 

Intersection è stata realizzata da Costanza Saini, Thomas Cudicio e Giovanni Meozzi con la supervisione di Lucia Caneschi che, nella doppia veste di educatrice e membro dell'associazione Imago, ha coordinato il gruppo.