Edizioni Arezzo&Fotografia 2012 Teresa Ceccherini

Teresa Ceccherini

“LA BOCA E I SUOI MURALES”

Il mio viaggio in Argentina è iniziato a Buenos Aires…
bella città cosmopolita piena di contraddizioni, con molte cose
da vedere, sia d’interesse storico che zone moderne, quartieri
eleganti e poveri, piazze e strade dalla vita frenetica…
Ma ciò che mi ha colpito particolarmente sono stati i
colori, la musica, gli odori e la vita movimentata de La Boca
quartiere operaio malfamato…
Zona d’immigrati che con gli scarti delle vernici colorate
usate per le chiatte del porto, avevano dipinto le lamiere
ondulate delle loro povere case… che oggi hanno un aspetto
folkloristico e allegro.
Il “Caminito” è un angolo pittoresco e quando ci sono
arrivata è stato un bell’impatto per l’allegria dei colori e una
tristezza per la povertà che traspare…
Però in questo quartiere hai la sensazione di essere in un luogo
che ti racconta la storia di persone con meno visibilità mediatica
e tanta difficoltà a tirare avanti…
Ecco perché mi hanno affascinato i suoi “murales” che
rappresentano scene di vita popolare, povertà e la drammatica
denuncia di un periodo “nero” e “crudele” della vita di questo
paese.
Fra il 1976 e il 1983, un golpe militare del generale J.
Videla, diede inizio ad un periodo di terrore e violenze inaudite
che videro arrestare, torturare e giustiziare ogni oppositore del
regime.
In questo periodo ‘scomparvero’ circa 30.000 persone: rapiti,
incarcerati, torturati e probabilmente uccisi senza alcun
processo.
Nel 1977 quattordici madri dei desaparecidos (con
fazzoletto bianco annodato in testa), marciarono nella Plaza de
Mayo di Buenos Aires per protestare contro le brutali violazioni
dei diritti umani perpetrate dal governo e rivendicare la
scomparsa dei loro figli… da allora, ogni giovedì pomeriggio
queste donne coraggiose, si ritrovano ancora in Plaza de Mayo
per reclamare giustizia.
Ecco il messaggio e la forza di queste rappresentazioni !!!

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