Edizioni Arezzo&Fotografia 2012 Workshop sull'Oleotipia

Workshop sull'Oleotipia

L'Oleotipia

Brevi cenni sull'Oleotipia

olioLaviniweb

G.E.H. Rawlins, inventore del procedimento all'olio annunciò il suo procedimento in un lungo articolo nella rivista inglese "The Amateur Photographer" del 18 ottobre 1904. La  tecnica si basava sulla repulsione naturale fra l'acqua e sostanze grasse ed oleose, nel caso specifico fra la gelatina rigonfiata in acqua e l'inchiostro da stampa. Rawlins usava
bicromato di potassio per sensibilizzare la carta già ricoperta con gelatina. Dopo che era asciutta, stampava la carta a contatto e la metteva a bagno in acqua. L'esposizione induriva la gelatina (rendendola insolubile) in proporzione alla quantità di luce trasmessa dal negativo.
Nell'acqua la gelatina non esposta incominciava a rigonfiarsi. Il risultato era una matrice in gelatina, leggermente in rilievo. La matrice veniva tolta dall'acqua e la sua superfice accuratamente asciugata. A questo punto, la matrice consisteva di gelatina indurita asciutta nelle ombre e gelatina completamente rigonfiata dall'acqua nelle alte luci e con un grado di rigonfiamento intermedio nei mezzi toni. Rawlins inchiostrava quindi la matrice con un inchiostro denso da stampa. In origine egli usava dei rulli per applicare  l'inchiostro, ma poi adottò un pennello, e questo divenne la caratteristica speciale del procedimento. Raccogliendo l'inchiostro sulla punta dei peli del pennello, lo applicava sopra la stampa. L'inchiostro aderiva liberamente sulle ombre asciutte, ma non sulle grandi luci rigonfiate dall'acqua mentre era accettato in certa misura sui toni intermedi. Rawlins  scoprì che mediamente l'azione differenziata del pennello poteva depositare l'inchiostro sulla superfice della stampa e quindi, se voleva, poteva di nuovo levarlo, e che quando, diluiva leggermente l'inchiostro, poteva far apparire i dettagli nelle grandi luci, in zone dove l'inchiostro più denso era stato prima respinto.


Programma del workshop

Mattina:
Cenni storici & descrizione del processo.
Descrizione dei prodotti chimici ed elenco dei materiali.
Alcuni cenni sul negativo digitale di grande formato.
Laboratorio:
Gelatinatura dei fogli e asciugatura

Pomeriggio - Laboratorio:
Stesa del sensibilizzante.
Esposizione dei fogli sensibilizzati.
Bagno di rigonfiamento.
Inchiostratura a rullo e a pennello.

Il curriculum di Roberto Lavini
Roberto Lavini nasce a Salerno nel 1956, è fotografo professionista di matrimoni e ritratti e dal 1993 è titolare dello studio Fotografico "Camera Chiara" di Arezzo  http://www.camerachiara.net.

Nel 1985 si laurea al DAMS (Arti Visive), presso l'università di Bologna, dove ha seguito corsi universitari di tecniche della fotografia con Italo Zannier.

Ha pubblicato su:

"Photographie Magazine", "Fotografare", "FotoIt" e "Foto Cine Video".

Partecipa a mostre fotografiche sia personali che collettive.

Nel 2006 è docente sulla Fotografia di Matrimonio in Germania per conto dell'associazione fotografica Foerderkreis-Portraet.

Nel 2007 la Canon Europa lo sceglie come testimonial fotografo professionista per la presentazione della Canon EOS 40D.

Sperimenta e pratica diversi processi di stampa.

Dal 2001 presso il centro "Camera Creativa" http://www.cameracreativa.com, fondato insieme alla fotografa Maria Rosaria Urano, svolge attività didattica con diversi  workshop di fotografia professionale.