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DIETRO LE QUINTE DELLA GIOSTRA DEL SARACINO

By  AA. VV.

  Un tripudio di colori, fra sfavillanti armature, mirabili costumi, giochi di bandiere, suoni di chiarine, cavalli che corrono lungo la lizza sormontati dai cavalieri nella loro sfida contro il Buratto. E, alfine, il giubilo con l’ambita lancia d’oro. È lo spettacolo che ormai da decenni dà lustro alla città di Arezzo, infiammando ogni suo abitante e richiamando visitatori da ogni parte del mondo. È la Giostra del Saracino. Ma un evento tanto splendido non sarebbe possibile senza l’instancabile e costante lavoro di centinaia di persone, che nel dietro le quinte della manifestazione operano per l’intero anno affinché essa sia più bella e viva che mai. Già nella passata edizione di Arezzo&Fotografia, l’Associazione Fotografica Imago ha documentato l’attività dei quattro Quartieri. In questa seconda parte, il progetto si focalizza sui soggetti “neutrali”: su quanti, cioè, pur non legando il proprio impegno direttamente ad un Quartiere, forniscono un determinante contributo alla riuscita della Giostra. Dagli operai impegnati nell’allestimento di Piazza Grande allo scultore della lancia d’oro, dai musici agli sbandieratori, dal maestro di campo ai fanti, ai vessilliferi e ai valletti del Comune, dalla giuria alla magistratura, dall’araldo al cancelliere, dal coordinatore della regia al sindaco e a tutti agli altri operatori. Come tessere di un mosaico, le loro attività si combinano e consentono alla Giostra del Saracino di confermarsi, anno dopo anno, gioiello di Arezzo.  

Sede: LOGGE VASARI N.7


TRACCE DI ME

By  AA. VV.

Pur essendone parzialmente complice se non addirittura causa, l'individuo cerca di contrastare lo scorrere fagocitante del tempo lasciando qualcosa di se', imprimendo a ciò e a chi lo circonda un segno della sua presenza, della sua essenza fatta di istinti, di desideri, di fragilità, di paure.Sulle orme della mostra del centro Helios, Arezzo e Fotografia 2018 sviscera l'intimità individuale e presenta la collettiva "Tracce di me".

Sede: PALAZZO GUILLICHINI


VICINANZA MISTERIOSA

By  ROBERTO LAVINI

Come ci vediamo e come vediamo gli altri, in un’epoca di rappresentazione veloce e subito condivisa?I ritratti qui in mostra sono inclini alla lentezza e pensati come identità basate sull’appartenenza e vicinanza misteriosa tra “operatore” e “soggetto ritratto”. Una sorta di ritratto-autoritratto.Tutto ciò ha a che fare con la storia del ritratto, con la “posa” che diventa l’atto di osservazione della naturalezza e il superamento della retorica della “foto rubata”.Queste fotografie sono stampate in Callitipia e virate all’oro.

Sede: PALAZZO GUILLICHINI