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DIETRO LE QUINTE DELLA GIOSTRA DEL SARACINO

By  AA. VV. Associazione Fotografica Imago

Lo squillo delle chiarine, il rullo dei tamburi, gli sfavillanti colori dei costumi e dei vessilli. E poi, il crepitio degli zoccoli dei cavalli sulla lizza, l’impatto della lancia contro lo scudo del Buratto e la voce dell’Araldo che comunica il punteggio marcato dai cavalieri. Sono alcuni degli elementi più celebri della Giostra del Saracino, la manifestazione che, dal 1931 (ma con radici molto più antiche), riporta almeno due volte l’anno Arezzo allo splendore dell’epoca dei Tarlati, suscitando ansia, gioia o rammarico negli aretini e destando l’interesse di turisti e media di ogni parte d’Italia e del mondo.Ma, dietro allo spettacolare scenario di Piazza Grande, c’è molto di più. C’è qualcosa che non sempre i media raccontano. Ci sono i protagonisti della Giostra, la cui vita si snoda per l’intero anno solare.È questo il progetto fotografico in cui hanno deciso di cimentarsi i soci dell’Associazione Fotografica Imago di Arezzo: un’iniziativa tesa a documentare e a celebrare l’enorme lavoro compiuto dai protagonisti della Giostra lontano dai riflettori della Piazza.Il progetto ha preso il via dai quattro Quartieri. Dagli allenamenti dei giostratori alla manutenzione dei costumi, dalle vestizioni dei figuranti alla preparazione delle cene, i Quartieri costituiscono un sensazionale fulcro della vita sociale cittadina, aggregando centinaia di persone accomunate dalla passione verso i colori del relativo emblema.E, com’è intenzione dei soci Imago, il progetto proseguirà nel 2017 con la documentazione dell’attività di tutte le altre realtà (i soggetti cd. “neutri”), anche grazie alle quali la storica manifestazione di Arezzo ha toccato quest’anno le 133 edizioni.

Sede: Chiesa di Santa Maria della Porta