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THE FREAKY TABLE

By  Zaira Zarotti

La bellezza effimera delle cose semplici e quotidiane, di cui il cibo certamente riveste un ruolo importante, per me sono un pretesto di indagine visiva e interiore. Il cibo è sostentamento certo, ma è anche cultura e ci rappresenta più di quanto possiamo immaginare. Cerco di indagare questi aspetti in una chiave contemporanea, che possa essere legata a questo tempo e anche al mio di tempo, quello più intimo in cui potersi chiudere nel silenzio di una stanza buia, guardando la luce che si posa sulle cose ed esplorando la poesia dell’impermanenza.

Sede: MERCATO LOGGE DEL GRANO


DREAMS OF A DISTANT PLACE

By  Claude Peschel Dutombe

Da ragazzo, cresciuto negli anni '70 e '80 dietro la cortina di ferro della Guerra Fredda – a Berlino Est – ho sempre sognato ad occhi aperti tanti posti lontani e luoghi misteriosi che a noi, gente del blocco orientale (comunista) non era permesso visitare. Il mio desiderio di scoperta e di avventura si è manifestato nelle lunghe ore trascorse con le mie cartoline e la collezione di monete provenienti da tutti gli angoli del mondo, con la lettura di libri che raccontavano storie di luoghi che avrei voluto vedere con i miei occhi. Questo progetto è un tentativo di ricostruire le immagini dei miei sogni d'infanzia, quando la mia mente ha iniziato a vagare, guidata dalla voglia di viaggiare che in quegli anni era stata politicamente repressa. Oggi vivo e lavoro in un luogo lontano da casa: nel Sud Est asiatico, ormai da più di 15 anni. Certamente la mia curiosità per i luoghi lontani e la volontà di esplorare, trova le sue radici in quegli anni d'infanzia e di repressione. Tutte le fotografie scattate in questa serie riguardano la ricerca di scenari stranieri e oggetti, ma mancano, di fatto, di una netta definizione di luogo e di tempo, dal momento che vogliono esprimere le fantasie di un ragazzo. Le sequenze oniriche, scelte deliberatamente, variano ampiamente in tonalità e nei soggetti, proprio per esprimere l'irregolare natura dei sogni di un adolescente. Ancora il formato: trittici di pellicola uniti insieme, come se fossero un’unica fotografia; altre invece sono foto singole, molte vengono esposte raggruppate per rappresentare un sogno, altre sono in sequenza da due a nove immagini o anche di più a mettere in scena un sogno più complesso. Tutte le immagini sono state stampate su pellicola istantanea e digitalizzata su uno scanner ad alta risoluzione. Il residuo chimico, il telaio e la superficie irregolare fessure della pellicola istantanea aiutano il concetto di creazione scenari onirici. Questa serie è un progetto a tutt’oggi in corso, che si svilupperà con me seguendo la mia vita.

Sede: Museo archeologico nazionale Gaio Cilnio Mecenate


REAL | UNREAL

By  Aa. Vv. Associazione Fotografica Imago

Materiale e immateriale, terreno e divino, realtà e fantasia, luce e ombra, interiore ed esteriore.È proprio tramite queste dicotomie che può essere riassunta la mostra collettiva 2016 dei Soci Imago. Un progetto a cui hanno contribuito trentasei autori, ognuno dei quali ha elaborato un proprio percorso, una propria idea. Ogni opera costituisce la tessera di un mirabile mosaico, rappresentato da un’esposizione collettiva che non può lasciare indifferente l’osservatore. Certo, ciascuno di noi sarà toccato, nelle proprie corde emozionali, da alcune opere piuttosto che da altre. Ma questo solo per determinate condizioni del momento, uniche, irripetibili. E chissà che la stessa mostra, esposta a tra qualche anno, non possa andare a toccare, nello stesso osservatore, porzioni dell’anima profondamente diverse. Del resto, questa è una delle magie nascoste della fotografia: saper comunicare, ma non a tutti e non nello stesso momento. Questa mostra collettiva tenta di realizzare proprio questo: fornire molte ed eterogenee visioni di ciò che sta intorno a noi, ma anche (e soprattutto) di ciò che sta dentro di noi, in una sorta di cammino tra reale e surreale: “real | unreal”.

Sede: PALAZZO SACCHI