08/12/2016
By  Roberto Lavini
Durante questo workshop ogni partecipante imparerà a produrre un negativo digitale da un proprio file immagine e procederà per la stampa dell’oliotipia, costantemente assistito dall’istruttore Roberto Lavini per individuare da subito eventuali errori e correggerli istantaneamente. Così ciascuno avrà modo di relizzare una propria oleotipia partendo da una propria immagine e allo stesso tempo apprendere i segreti e le tecniche di questo affascinante procedimento di stampa. L'Oleotipia fu molto in voga presso gli artisti fotografi, nei primi decenni del XX. Tra questi è importante ricordare esponenti del calibro come Francis James Mortimer, Frantisek Drtikol e Josef Sudek. Attualmente questo processo sta ritrovando nuovo vigore e favori da parte di molti fotografi contemporanei. Un nuovo modo di esplorare il mondo per soffermarsi sulla soglia di un tempo indefinito, in cui si intrecciano il passato, il presente e il futuro. L’Oleotipia è precursore di altri processi al pigmento, forse più famosi, come il Bromolio e la Stampa al Carbone.Si basa sulla proprietà che la gelatina, in presenza di bicromato, diventa sensibile alla luce. Quindi un foglio di carta, così sensibilizzato e messo a contatto con un negativo, viene esposto alla luce e in questo modo si ottiene una matrice sulla quale sarà possibile applicare, mediante rulli di gomma piuma o pennelli, appositi inchiostri di stampa tipografica. Le zone più scure dell'immagine saranno più adatte ad accettare inchiostro grasso mentre le zone chiare a respingerlo.
Roberto Lavini è fotografo professionista e fondatore del Centro di Fotografia Alternativa “Camera Creativa” di Arezzo. Ha conseguito la laurea in Fotografia e Arti Visive al DAMS dell’Università di Bologna. Ha scritto numerosi articoli di tecnica e cultura della fotografia su diverse riviste del settore. Ha tenuto workshop, letture e conferenze in tutto il territorio nazionale. Sperimenta e pratica diversi procedimenti fotografici storici e alternativi con particolare interesse ai processi al pigmento."La Storia non segue un corso progressivo: illudersi che la tecnologia sia sempre miglioramento, che in essa ci sia una sorta di evoluzione naturale delle forme e dell'espressione, è qualcosa di dannosissimo. I salti della Storia a volte, sono più interessanti delle sue continuità apparenti."