EVENTI COLLATERALI

MAPPELTHORPE: LOOK AT THE PICTURE

02/12/2016 By  Fenton Bailey | Randy Barbato

Proiezione presso il cinema Eden, ore 20.30 e 22.30. Un artista demonizzato in vita, da umanizzare post mortem. Un uomo sospeso tra dimensione angelica e diabolica. Non ci sono sfumature in Mapplethorpe, documentario che sfrutta pienamente e dà una nuova vita all'opera di uno dei fotografi più importanti della seconda metà del Novecento. Merito della Fondazione, istituita in vita dallo stesso autore, per la ricerca sull'AIDS e la fotografia d'arte, che nel 2011 ha donato l'opera omnia al Getty Museum e al Lacma (Los Angeles County Museum of Art). Comprese le registrazioni audio e i (rari) appunti del fotografo, fonti preziosissime della sua ispirazione. Finché i registi si attengono al documento, Mapplethorpe è una visione molto istruttiva: seguiamo il ragazzo del Queens che si iscrive alla scuola d'arte di Brooklyn e la presa di consapevolezza graduale che avviene in lui, alla ricerca di una propria cifra espressiva. Prima l'arte figurativa, il collage, l'assemblaggio, sperimentati febbrilmente tra le insicurezze psicologiche ed economiche del periodo bohemien anche al leggendario Chelsea Hotel con la prima musa e coetanea Patti Smith, poi i primi esperimenti con la Polaroid fino alla sua riconoscibile Hasselblad. In transito continuo verso la scoperta di sé, vero fine e strumento della ricerca di un artista, anche tramite la frequentazione dei club sadomaso di New York. Per arrivare alla progressiva affermazione nel mondo delle gallerie, favorita da una rete di buone relazioni con il jet set internazionale.   ORARI SPETTACOLI: 20.30 e 22.30   Ingresso € 6,50 ridotto € 5,50 Ingresso ridotto per tutti i soci Imago  


COME NASCE UN SERVIZIO FOTOGIORNALISTICO

03/12/2016 By  Betty Colombo | Maria Giovanna Aceti

COME NASCE UN SERVIZIO FOTOGIORNALISTICO. DENTRO E FUORI DA UNA REDAZIONE CON IL RACCONTO DI FOTOREPORTER E PHOTOEDITOR Betty Colombo è una fotorepoter. I primi scatti li ha realizzati a 14 anni per combattere la noia di una cerimonia e ha scoperto che il mondo dietro a un obiettivo era proprio il suo. Lunga gavetta nell'ambito della fotografia sportiva, poi la moda tra Italia e Spagna, l’università e un Master in antropologia culturale a Granada che l’ha indotta al viaggio. Da lí al mondo del fotogiornalismo il passo è stato breve. Stage con Helmut Newton e Ken Damy. Oggi firma pezzi di approfondimento per diverse riviste italiane e straniere e fa parte dei fotografi Condè Nast (Vanity Fair, Glamour) ed RCS. Collabora con Style Piccoli, DOVE, Dentro Casa, Class, Capital, Twiggy, Case & Country, Bell'Europa. Ha lavorato per Ives Saint Laurent, Corneliani e L’Orèal Paris. Ha realizzato per il Gruppo Edicart 5 libri sugli animali distribuiti in diversi paesi del mondo. Vincitrice di alcuni premi fra cui il Premio Oscar Signorini dell'Agenzia D'Ars (per una ricerca sul Caos), quello di Vodka Absolut, di Swatch e di Wella Italia, è stata selezionata da Amnesty International per un reportage sulle donne acidificate e ha partecipato a più di 60 mostre in Italia e all'estero. Il Guggenheim di Bilbao, il Museo d’Arte Moderna di Stoccolma e il Centro Pompidou di Parigi hanno acquistato opere fotografiche sue. E' fotoreporter iscritta all'AIRF ed è titolare dell'Hurry-Up! Studio. Fotografa Canon e membro della NEOS, Giornalisti di Viaggio Associati. Da più di 10 anni sostiene Interethnos Interplast Italy, onlus che si occupa di chirurgia plastica ricostruttiva nei Paesi del terzo mondo www.3ionlus.org Maria Giovanna Aceti, milanese, ha iniziato la sua carriera a Sette, il settimanale del Corriere della Sera. Dopo un breve periodo lavorativo in un altra città, nel 2008 è rientrata nel gruppo RCS, prima a Style, il mensile del corriere della Sera e poi a DOVE il mensile di viaggi e lifestyle, dove è attualmente photoeditor.  INGRESSO GRATUITO


INSTAMEET

04/12/2016 By  @igersarezzo & Imago

Instagram e fotografia sono ormai un binomio indissolubile: sempre più grandi fotografi attivano un proprio account per far conoscere i frutti del proprio lavoro; e sempre più appassionati usano Instagram per accrescere il proprio talento, magari cullando il sogno di diventare loro stessi grandi fotografi professionisti. Per questo motivo, @igersarezzo non poteva mancare ad una delle più importanti rassegne internazionali di arte fotografica: “Arezzo & Fotografia 2016”, organizzata dall’Associazione Fotografica Imago di Arezzo dal 2 all’11 dicembre 2016. Sotto la splendida cornice del centro storico aretino, adornato dalla Fiera antiquaria, dai mercatini natalizi, nonché dagli addobbi e dalle luminarie, Imago ospiterà, entro appositi spazi espositivi, centinaia di opere di fotografi di fama internazionale, dando vita ad uno dei principali eventi culturali e artistici del nostro territorio e d’Italia in generale. Domenica 4 dicembre 2016, nel pieno della biennale, in collaborazione con Imago organizziamo. Ritrovo ore 9.30 presso il Coffee O'Clock dove gentilmente ci verrà offerta la colazione e da li partiremo accompagnati da fotografi della medesima associazione alla scoperta delle opere fotografiche di grandi artisti, oltretutto collocati all’interno di edifici storici, molti dei quali non liberamente accessibili durante il resto dell’anno. Il tag dell’evento è #arezzoefotografia seguito naturalmente da #igersarezzo. E’ obbligatoria l’iscrizione a seguente link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-instameet-arezzoefotografia-29647686027 Vi ricordiamo che ancora per fino al 26 novembre è attivo il contest #arezzotavolaenatura. Le migliori cinquanta foto saranno stampate ed esposte proprio durante la biennale. Al termine dell’instameet, inoltre, gli autori delle tre migliori fotografie saranno premiati con libri fotografici di grande pregio. Vi aspettiamo numerosi!


RITORNO ALLA FOTOGRAFIA?

04/12/2016 By  Tavola Rotonda

Tema del forum: “Ritorno alla Fotografia?” è un titolo provocatorio per riflettere sulla ricerca artistica di alcuni fotografi che espongono ad Arezzo&Fotografia e che praticano tecniche fotografiche del passato, anche con il potenziamento delle nuove tecnologie contemporanee. Alla tavola rotonda partecipano Domenico Veneziano, Giuseppe Sinatra, Tony Gonzalez e molti altri autori... L'intento è quello di creare un dibattito che spesso sembra mancare nel panorama della fotografia contemporanea. E’ l’occasione per ciascun fotografo di condividere, con le proprie parole, il “perchè” del suo lavoro. Infatti troviamo abbondanza di informazioni sul “come fare” (libri e siti web), ma per qualche motivo nessuno sembra interessato al “perchè” oggi si ritorna a fare fotografia lentamente e con le mani. Quindi “Ritorno alla Fotografia?” è l'invito ad una discussione sul perchè la “visione” di un fotografo influenza la sua scelta verso un processo fotografico storico.   INGRESSO GRATUITO  


GLI OCCHI DI VIVIAN MAIER (I'm a camera)

04/12/2016 08/12/2016 By  Roberto Carlone

“Gli occhi di Vivian Maier (I’m a camera)” è uno spettacolo denso di poesia sul caso più eclatante di fama postuma sulla fotografa franco-americana, la bambinaia dalla vita enigmatica che lasciò 150.000 fotografie la maggior parte delle quali mai sviluppate.Una storia di tempi sbagliati, un racconto sulla binomio fotografia-vita, sulla forza e sul mistero di una donna sola e forte che ha abbracciato il mondo catalogandolo e sull’onestà e l’essenzialità dell’arte. Roberto Carlone (fondatore della Banda Osiris) racconta per la prima volta in maniera inusuale ed innovativa attraverso una forma che unisce racconto, videmapping, fotografia e musica una storia carica di domande e di mistero attraverso quattro personaggi molto diversi tra loro (un edicolante, lo scopritore delle sue foto, un fotografo acuto e l’ombra di Vivian Maier) che accompagnano il racconto interpretati da un solo attore-musicista. Uno spettacolo che è anche una mostra ed una visita guidata nel mondo di Vivian Maier esplorandone soprattutto il lato di umanità, di poesia senzatralasciare domande profonde sull’arte e la fotografia, la gratutià del gesto fotografico e l’attenzione alla realtà del momento unico e prezioso legato allo scatto. Lo spettacolo debutterà al PhotoLux Festival di Lucca ed è già stato invitato al Festival Vivian Maier di Saint-Julien en Champsaur (Francia) e al Cultural Center di Chicago (Usa). Lo spettacolo si avvale di un team scientifico di collaboratori: Sara Munari (fotografa e insegnante di storia della fotografia), Jeffrey Goldstein (custode e studioso del patrimonio fotografico di Vivian Maier), Françoise Perron (Association Vivian Maier et le Champsaur). Regia Roberto Carlone- Caterina Cavallari. Una produzione Roberto Carlone.   >>> PER INFO E PRENOTAZIONI: 335 7987555 oppure vivianproduction@robertocarlone.it >>> SCONTO SOCI IMAGO: 10,00 euro >>> I biglietti prenotati dovranno essere ritirati entro 30 minuti dall'inizio dello spettacolo


DREAMS OF A DISTANT PLACE

09/12/2016 By  Claude Peschel Dutombe

Incontro con l'autore Claude Peschel Dutombe. Claude Peschel Dutombe è cresciuto dietro la cortina di ferro della Guerra Fredda, a Berlino Est. Ha lasciato il suo paese di origine all’età di 19 anni ed è stato in giro per il mondo da allora. Attualmente vive e lavora nel sud-est asiatico da più di 15 anni. Quando gli è stato chiesto se il suo lavoro fotografico fosse legato alle circostanze in cui ha vissuto ed è cresciuto, la sua risposta è stata questa: "Come artista voglio creare un lavoro che racconti storie di chi se n’è andato dalla sua casa d'infanzia, di chi è scivolato nella tana del coniglio e non ha mai cessato di esplorare, restando spesso a bocca aperta. Non ho alcun interesse nel riportare indietro le realtà della mia esperienza esplorativa dei territori, ma piuttosto voglio raccogliere pezzi e frammentati da raccontare, come una musica che io suono e ballo per gli altri. Racconto storie di alterità, di disparità e mistero, di luoghi lontani da casa… Storie che suscitano curiosità e a volte servono per educare, storie che ti fanno venir voglia di seguirmi..."   INGRESSO GRATUITO


LECTIO MAGISTRALIS CON ENZO CEI

10/12/2016 By  Enzo Cei

Siamo onorati di ospitare la Lectio Magistralis di Enzo Cei, fotografo toscano. Uno dei più audaci e impegnati fotografi italiani, Enzo Cei, dagli anni Settanta fotografa e stampa in bianco e nero occupandosi di fotografia narrativa, scegliendo l’ordinario come “evento” dentro storie radicate nel territorio a cui appartiene. Lontano da ogni legge di committenza, dedica ai suoi progetti, sempre coraggiosi ed incisivi, il tempo che chiedono: lavoro, costume, vissuto sociale e sanità gli offrono sempre idee nuove e risorse utili alla pubblicazione dei suoi libri. I suoi lavori rispettano sempre e fino in fondo la finalità di informare documentando. La sua luce è sempre quella naturale, ma è la camera oscura, i cui procedimenti ostinati e ripetuti, rendono la giusta energia espressiva alle sue foto. Le opere di questo artista hanno alla base contatti umani veri ed una profonda conoscenza dei fatti, egli riesce così a realizzare alcuni tra i reportage più coraggiosi e incisivi. Nel corso degli anni ha messo le sue doti al servizio di cause diverse: dai bambini malati di tumore, ai cavatori di marmo, al manicomio di Maggiano, per citarne solo alcuni tra i più prestigiosi.Fino ad arrivare alla sua ultima fatica sui “Bambini di Chernobyl”: un lavoro che fa crescere in sensibilità e consapevolezza rispetto alla situazione venutasi a creare in merito agli effetti mutageni di queste radiazioni ai danni di un così gran numero di persone. Il fotografo toscano descrive la sua fotografia come “documento”, “interpretazione” e “tanto altro ancora”.Insieme ad Enzo Cei esploreremo collettivamente le fotografie: questo significa mettere a fuoco lo spirito di osservazione di ciascuno, sollecitandolo ad esprimersi secondo i personali gusti, attitudini, sensibilità. È infatti risaputo che, in genere, le capacità percettive sono maggiori di quelle che ciascuno sa di possedere. Da qui la necessità di un confronto in questa sorta di palestra percettiva.Dunque la lettura collegiale delle immagini vuole qui porsi come occasione di un confronto aperto: le fotografie di Enzo Cei riguardanti le realtà che egli ha indagato e la successiva visione di quelle dei singoli partecipanti, saranno proposte alla visione collegiale, e di lì commentate collettivamente, secondo le sollecitazioni poste dalla guida degli incontri. Questi, pur restando il riferimento nella lettura e nell’interpretazione fotografica, accoglierà e valorizzerà, in modo maieutico, i suggerimenti e le idee di tutti come occasione atta a incentivare lo spirito critico e dell'ascolto reciproco.La lettura fotografica è quindi un mezzo per esplorare territori situati alla confluenza tra l’inconscio e la percezione; pertanto la novità sta nel potenziare il senso critico secondo punti di vista più consapevoli, con la messa in comune dell’esperienza personale e l'esercizio dello sguardo tra chi lo esercita come espressione personale e chi si rende disponibile ad accoglierlo. INGRESSO GRATUITO